L’invenzione del concetto di razza

Oratore: Stefano Ossicini Professore emerito. Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, Università di Modena e Reggio Emilia – CNR Istituto Nanoscienze, Modena –Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena

Locandina

Seminario : “L’invenzione del concetto di “razza””



Il seminario parte dalla storia di Angelo Soliman, un bambino africano arrivato in Sicilia intorno al 1730. Da schiavo diviene prima libero, soldato valoroso, poi precettore di nobili rampolli della corte austriaca a Vienna, infine un rispettato membro di un’importante loggia massonica, nonché marito e padre di nobildonne e amico dell’Imperatore. Alla sua morte improvvisa nel 1796, il suo corpo viene sequestrato e smembrato; con la sua pelle impagliata viene costruito un manichino esposto al pubblico in una sorta di esibizione etnopornografica in una “Wunderkammer”, un gabinetto delle meraviglie. Cosa è successo? Cosa ha portato a tutto questo? Per rispondere a queste domande e per spiegare gli aspetti più disturbanti di questa storia, si deve tornare agli ultimi decenni del Settecento, quando si assiste a un vero e proprio cambio di paradigma scientifico, culturale e sociale rispetto al modo occidentale di guardare agli uomini. Cambio dovuto anche all’opera dei più importanti filosofi e scienziati dell’Illuminismo. Alla sua morte, Soliman viene ridotto al colore della sua pelle: scompare come persona, come individuo, per essere classificato, senza possibilità di scampo, in una nuova categoria, all’interno di un nuovo concetto, quello di “razza”, che lo pone su uno dei gradini più bassi, quale selvaggio senza
possibilità di cambiamento.


a) S. Ossicini “L’invenzione del concetto di “razza”. Nominare, misurare,
classificare. Il ruolo di filosofi e scienziati del Settecento.” Meltemi Edizioni,
2024